Una sensibilità che decresce
La ricerca è stata realizzata in in collaborazione con Bilendi - gruppo internazionale che fornisce soluzioni tecnologiche e servizi per le ricerche di mercato - e con la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS. Intervistando un campione rappresentativo della popolazione italiana, lo studio ha evidenziato una preoccupante flessione dell’attenzione verso un gesto semplice ma cruciale.
Secondo lo studio, solo il 38% degli italiani dichiara oggi che lavarsi le mani è diventato più importante dopo la pandemia, segnando un calo di 18 punti percentuali rispetto al 2023. Inoltre, è diminuito anche l’uso quotidiano di gel e salviette igienizzanti (dal 31% al 24%) ed è calata la media giornaliera di lavaggi, da 7 a 6.
I contenuti informativi sulla salute
Lo studio ha evidenziato anche una diminuzione dell’esposizione ai contenuti informativi sulla salute: dal 60% del 2023 al 47% del 2025. Tale dato può essere dovuto a un disinteresse crescente verso la tematica da parte dei cittadini, ma anche a una minore produzione e promozione di tali contenuti, rispetto al periodo pandemico.
Gli italiani intervistati hanno così giudicato l'efficacia dei vari mezzi di comunicazione:
Tra gli specifici contenuti, i video di istituzioni di tutela della salute risultano i più efficaci (citati dal 53% del campione), ma con una flessione del -7% rispetto al 2023. Al secondo posto si trovano invece i video degli organi di informazione (30%).
Emerge quindi un tema di “autorevolezza della fonte” in cui all’istituzione viene riconosciuta maggiore fiducia e, conseguentemente, maggiore efficacia in termini comunicativi. Si rileva inoltre una maggiore attrazione per il materiale video rispetto a quello statico.
Pertanto, in un’epoca in cui la comunicazione ha un ruolo chiave nella promozione del benessere collettivo, la collaborazione tra istituzioni sanitarie e media si rivela fondamentale. Come sottolinea Sara Sampietro, coordinatrice dell’Osservatorio, è necessario creare messaggi informativi capaci non solo di istruire, ma anche di generare coinvolgimento emotivo e responsabilità sociale.
La comunicazione dei risultati
Questi risultati sono stati presentati il 5 maggio durante un evento scientifico ospitato dal Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS di Roma, alla presenza di esperti del settore sanitario e rappresentanti istituzionali. L’importanza di tale ricerca risiede nel fatto che l’igiene delle mani può salvare milioni di vite: tutti i microrganismi responsabili di malattie infettive sono potenzialmente trasmissibili con le mani, che possono costituire un mezzo di trasmissione per virus, batteri e protozoi.
"Il calo dell'attenzione all'igiene delle mani [...] ci preoccupa, così come ci preoccupa il calo generale dell'attenzione a tutte le misure di prevenzione delle malattie [...]. La prevenzione rimane l'approccio più efficace per la crescita economica e la sostenibilità dei sistemi sanitari, sociali e di welfare e ogni euro speso in prevenzione genera un ritorno di 14-19 euro per l’economia della salute e dell’assistenza sociale [...]. La prevenzione non è un costo, è un investimento e comprendere questo implica coraggio e visione”
Patrizia Laurenti, Professoressa associata di Igiene all’Università Cattolica