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3 AGOSTO, 2022

Investimenti alternativi: I Non-Fungible Token

 

 

1. Cosa sono gli NFT e come funzionano?

Un Non-Fungible Token può essere un video, una foto, una gif, un articolo, un testo, un audio e qualsiasi altro oggetto digitale che possa essere “firmato” dall’artista che l’ha prodotto o da chi detiene i diritti dell’opera. L’NFT funge da certificato digitale dell’opera d’arte, in questo modo si potrà verificare l’originalità dell’opera o che non ne esistano altre di uguali. Quindi, tramite un NFT si ottiene un prodotto digitale creato su internet identificabile in modo unico, sicuro e al tempo stesso su cui si può esercitare il diritto di proprietà. Prima della Blockchain, qualsiasi oggetto digitale poteva essere replicato o copiato, senza nessuna garanzia che questo fosse autentico.

 

2. Quali sono le caratteristiche degli investimenti in NFT e come si integrano in un portafoglio?

Ad inizio 2022 si è assistito al boom di questo mercato dove venivano spese cifre sull’ordine delle centinaia di migliaia di dollari per acquistare un NFT. Il caso più noto è quello delle scimmie annoiate - Bored Ape Yacht Club - acquistate anche da personaggi famosi come Snopp Dog, Madonna, Eminem, Justin Bielber e Neymar, per prezzi che a volte oltrepassavano anche il milione di dollari, come nel caso di Justin Bielber, che a fine gennaio ha speso 500 Ethereum per la scimmia #3001. Ad oggi, la scimmia annoiata più costosa di sempre è stata venduta il 16 giugno 2022 per 1024 Eterehum, cioè per l’equivalente di $1,2 milioni.

La domanda che sorge spontanea è per quale ragione si dovrebbe spendere così tanto per un oggetto virtuale e che valore intrinseco ha un simile investimento? Così come per l’arte, come dipinti, statue e dischi, andando ad acquistare un NFT non si acquista l’opera in sé, quanto più si ha la possibilità di rivendicare un diritto su quell’opera tramite uno smart contract.

Quindi, questi Token sono una tipologia di investimento a tutti gli effetti, equivalente a dei dipinti del ‘400 o delle statue elleniche. In questo modo, possedendo degli NFT nel proprio portafoglio, si possono diversificare i propri investimenti, andando però ad esporsi a tutti i rischi che portano con sé gli NFT.

Per saperne di più sul funzionamento degli smart contract vai a leggere il nostro modulo sulla blockchain e a vedere il webinar dedicato!

 

3. Come si crea un NFT?

Per riuscire a creare un NFT bisogna avere ben chiaro che tipo di oggetto digitale possa diventarlo, alcuni esempi sono, come accennato precedentemente, le gif, i video, le foto, le immagini, le canzoni e perfino le emoticons. Gli step principali per la creazione sono 3. Lo step 1 è quello della creazione vera e propria del contenuto, dove l’artista decide cosa e come eseguirà. Lo step 2 riguarda la cosiddetta coniazione, cioè la trasformazione dell’opera in NFT. Questo step necessita del supporto della Blockchain, in modo da registrare il certificato di proprietà. La Blockchain più popolare per gli NFT è Ethereum. Al tempo stesso è necessario un wallet, il quale si utilizza per il pagamento della fee (tassa) iniziale di pubblicazione della propria opera su un marketplace (step 3) e per detenere tutti i propri NFT. Tra i wallet più popolari ci sono Metamask, Coinbase e Mathwallet. Lo step 3 è la messa in vendita della creazione multimediale su un sito o su un marketplace apposito per NFT: si può scegliere se venderlo ad un prezzo fisso o all’asta.

 

4.Come accedere agli NFT e quali rischi presentano?

Da questo fenomeno nasce la cosiddetta Crypto Art, cioè un vero e proprio mercato con moltissimi clienti e transazioni, il quale ha raggiunto un valore di oltre $82 milioni solamente nel 2021. “Quantum” è il primo NFT conosciuto ed è un video creato da Kevin McCoy e Anil Dash nel 2014. Inizialmente, registrato sulla Blockchain Namecoin, fu venduto per $4: nel giugno 2021 è stato battuto all’asta da Sotheby’s per $1,47 milioni.

Naturalmente chiunque può accedere ai marketplace registrandosi alle piattaforme precedentemente citate per mettere in vendita gli NFT prodotti o per comprarne.

Tuttavia esistono svariati rischi nel produrre o possedere degli NFT. Molti rischi possono essere assimilati agli investimenti in arte più tradizionale, come l’autenticità dell’opera, i diritti d’autore e soprattutto del suo valore, cioè quanto vale realmente e non quanto viene valutata (o sopravvalutata) dal mercato in quel momento. Quest’ultimo punto è uno dei più rischiosi, visto che il mercato degli NFT potrebbe essere esposto al pericolo di bolla finanziaria, cioè che sia diventato talmente tanto popolare che i prezzi siano molto più alti del loro valore reale. Un altro pericolo che si è già verificato con gli NFT è il cosiddetto Wash Trading, cioè che un soggetto rivenda a se stesso l’opera ad un prezzo maggiorato. In questo modo, il prezzo dell’NFT crescerà, ma a questo punto sarà diventato uno strumento finanziario speculativo. Altri rischi possono essere collegati al diritto d’autore: questo viene tutelato se il creatore dell’opera è lo stesso che andrà a creare l’NFT, ma non è detto che questa figura coincida. Un esempio è la piattaforma di reselling di sneakers StockX. La piattaforma ha venduto più di 500 NFT con delle scarpe della Nike senza l’autorizzazione dell’azienda statunitense, che ha citato in giudizio l’online retailer e ha richiesto alla Corte Federale di New York di vietare lo scambio degli NFT illecitamente messi in commercio.

Al tempo stesso, gli NFT vanno a risolvere dei rischi: ad esempio, grazie al certificato di originalità dell’NFT non sarà possibile creare delle fake news tramite l’alterazione di foto o video.

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