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E-LEARNING

Banche, Mercati Finanziari ed Investimenti

 

 

Lezione 4

Cosa vuol dire investire i propri risparmi?

Alle volte, si dice che risparmiare sia investire. In realtà, non è proprio così. L’azione del risparmio corrisponde a mettere da parte del denaro guadagnato, per poi poterlo utilizzare in un secondo momento. Investire, invece, significa impiegare del denaro per ottenere qualcosa, correndo alle volte un rischio, corrispondente al rendimento promesso. Quindi, si investe per provare ad ottenere un guadagno, affrontando un rischio, anche se limitato, per un determinato periodo. Quando si decide in cosa investire, generalmente, ci si rivolge ad una banca, che mette a disposizione una serie di soluzioni quanto più adatte alla persona che le richiede.

La banca, solitamente, propone due principali soluzioni, e spesso un misto tra queste: investire in azioni o in titoli di debito di aziende.

Nel primo caso, si potrà investire in una parte della proprietà dell’azienda, diventandone azionisti o portatori di capitale di rischio.

Questa prima soluzione, è anche ritenuta la più pericolosa, poiché, in caso di fallimento dell’azienda, gli azionisti saranno gli ultimi ad essere risarciti, con il capitale residuo dell’azienda, dopo il pagamento dei debitori. Al tempo stesso, diventando titolari di una quota della società, se quotata in borsa, si vedrà il proprio capitale variare di giorno in giorno, a seconda del prezzo dell’azione, con una probabilità di guadagno molto alta. Nel secondo caso, si acquista una parte del debito dell’azienda, cioè si presta del denaro in cambio della restituzione di questo più una maggiorazione, calcolata tramite il tasso di interesse deciso in precedenza.

Al contrario, investendo nel capitale di debito, si effettua un investimento più sicuro, e quindi meno redditizio. I debiti, in caso di fallimento, saranno i primi ad essere ripagati, a seconda della loro “ anzianità”, cioè la scala di priorità del pagamento.

Sono molto utilizzati anche i titoli di Stato, tramite i quali si presta il denaro allo Stato che sottoscrive questo titolo, per poi andarlo a restituire con una maggiorazione calcolata su un tasso di interesse mediamente più basso rispetto a quelli delle aziende, visto che sono ritenuti più sicuri e quindi con una probabilità di fallimento minore.

Naturalmente, il fallimento è il caso più estremo di perdita, ed è poco frequente. Il reale rischio di queste due ipotesi è che, nel primo caso, andando a vendere la quota, si andrà a ricevere solamente parte dell’investimento effettuato. Nel secondo caso, invece, essendo l’ipotesi più sicura, è molto difficile che non venga restituita la cifra prestata con la maggiorazione prestabilita. Come accennato all’inizio, ad ogni rischio, corrisponde un rendimento, cioè come si corra il rischio di perdere del denaro, c’è anche la possibilità di guadagnarne. È proprio per questo che, molto spesso, conviene investire i propri risparmi invece che lasciarli nei conti corrente in banca. In questo modo, si riuscirà anche a far fruttare il proprio denaro, andando ad aumentare i propri risparmi.

 

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