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NEWS | 14 MAGGIO 2025

Terremoti e alluvioni spaventano gli italiani: percezioni e informazione

 

L'indagine

 

L’indagine, presentata il 14 maggio 2025 in un evento ospitato dall’Università Cattolica di Milano, ha analizzato il livello di consapevolezza e di preparazione della popolazione italiana di fronte a eventi naturali estremi. I risultati sono chiari, eppure, oltre il 58% delle persone intervistate si sente impreparata a gestire un’emergenza.

terremoti

56%

ha citato i terremoti come calamità più temuta

alluvioni

52%

ha citato le alluvioni come calamità più temuta

piogge torrenziali

38%

ha citato le piogge torrenziali come calamità più temuta

 

I timori degli italiani

 

Le paure variano anche in base alle aree geografiche. Al Nord Est, ad esempio, il timore dei terremoti raggiunge il 64%, mentre al Sud cresce la preoccupazione per fenomeni come maremoti (27%) ed eruzioni vulcaniche (13%). Al Centro Italia, invece, la preoccupazione per eventi sismici e alluvionali si aggira intorno al 60%.

Nonostante il 42% del campione abbia già vissuto esperienze dirette con disastri naturali, la paura resta l’emozione prevalente (48%), seguita da rabbia e indignazione (27%), in particolare tra gli over 65.

 

 

 

Le cause dei fenomeni estremi secondo gli italiani

 

Deforestazione, scarsa manutenzione dei corsi d’acqua e cementificazione eccessiva sono considerate le principali cause dei fenomeni estremi. In particolare:

  • La deforestazione è indicata dal 61% degli intervistati, con picchi del 71% al Sud; 
  • La scarsa manutenzione dei corsi d’acqua viene segnalata dal 58%, con un aumento al Nord Est; 
  • Al Sud, l’abusivismo edilizio è indicato dal 51% come fattore aggravante.

 

 

 

Le soluzioni proposte dai cittadini

72%

degli italiani suggerisce di migliorare la manutenzione delle infrastrutture idriche

49%

degli italiani suggerisce di avviare operazioni di riforestazione

42%

degli italiani suggerisce di avviare iniziative di controllo dello sviluppo urbano

Un altro aspetto rilevante riguarda il modo in cui questi temi vengono raccontati dai media. Per il 45% degli italiani l’informazione è troppo sensazionalistica, mentre il 38% ritiene che se ne parli troppo poco. Solo il 4% è soddisfatto della qualità della comunicazione sul tema. Inoltre, è interessante notare che accanto alla televisione e ai grandi portali di notizie, crescono l’attenzione verso i siti istituzionali e governativi (27%), le testate locali (23%), ma anche i canali YouTube, soprattutto tra gli under 45.

I risultati della ricerca sono stati al centro dell’incontro “Quali linguaggi per comunicare la prevenzione”, parte del ciclo “Capire, Partecipare, Agire” promosso dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future. All’evento, oltre ai ricercatori dell’Università Cattolica, sono intervenute Barbara Lucini (coordinatrice del Master in “Crisis & Disaster Management”) e Lavinia Colantoni, esperta in comunicazione per la sostenibilità.

 

"Per Credem la responsabilità sociale d'impresa non ha mai rappresentato l’esecuzione di un mero adempimento, ma un obiettivo primario che guida le nostre azioni”.

 

Luigi Ianesi, Responsabile Relazioni Esterne del Gruppo

 

Le iniziative come l'Osservatorio Opinion Leader 4 Future rappresentano un impegno concreto per realizzare un impatto positivo nella società, accrescendo la cultura informativa delle persone su temi cruciali come la prevenzione dei rischi naturali. Una visione condivisa anche da Barbara Lucini (coordinatrice del Master in “Crisis & Disaster Management”), che ha ribadito l’importanza di una comunicazione chiara, formativa e coinvolgente per preparare le persone a fronteggiare scenari complessi e sempre più frequenti.