Esportare nel settore alimentare: sfide e opportunità per le imprese italiane
(Contenuto fornito da Warrant Hub S.p.A.)
Il settore alimentare italiano si affaccia su nuovi mercati globali, affrontando sfide significative ma anche grandi opportunità. Con un mercato sempre più competitivo, le imprese italiane devono innovarsi per valorizzare l’eccellenza del Made in Italy e rispondere a una domanda internazionale in crescita per prodotti di alta qualità e tradizione.
L'industria alimentare italiana è uno dei pilastri dell'economia nazionale e rappresenta un settore chiave per l'export. Conosciuto per la qualità, l'innovazione e la tradizione, il comparto alimentare italiano gode di un'immagine eccellente all'estero. Tuttavia, esportare non è semplice: le imprese devono fronteggiare un contesto internazionale complesso, in continua evoluzione e altamente competitivo.
Ma quali sono le principali sfide e le opportunità per le aziende italiane che desiderano espandersi nei mercati esteri?
Made in Italy nel mondo: un marchio di qualità
Il "Made in Italy" rappresenta un valore aggiunto riconosciuto in tutto il mondo, sinonimo di qualità, autenticità e stile. Nel 2023, le esportazioni agroalimentari italiane hanno superato i 64 miliardi di euro, registrando una crescita del 5,7% rispetto all'anno precedente. Pasta, olio d'oliva, vino e formaggi rappresentano alcuni dei prodotti più richiesti, specialmente in mercati come Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito.
Il bilancio dei primi sei mesi del 2024 ha visto l'export agroalimentare italiano registrare un incremento del +7,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con l'obiettivo di superare la quota di 70 miliardi di euro di vendite all'estero entro la fine dell'anno [Fonte: Sole24Ore].
Le vendite sono state trainate dalla crescente domanda di prodotti italiani di alta qualità, in particolare nei mercati asiatici. Tuttavia, la crescente concorrenza internazionale e le imitazioni dei prodotti italiani sui mercati esteri rappresentano un rischio per il marchio. Le aziende devono quindi lavorare sulla valorizzazione e la certificazione dei propri prodotti per garantire ai consumatori l’autenticità del Made in Italy.
Le principali sfide per l’export alimentare
Regolamentazioni e barriere commercialI
Ogni Paese ha normative specifiche in materia di importazione alimentare, spesso complesse e rigide. L'entrata in vigore del nuovo regolamento UE sulla tracciabilità degli alimenti, ad esempio, ha introdotto ulteriori obblighi per le imprese esportatrici.
Logistica e distribuzione
Garantire una catena di distribuzione efficiente è cruciale, soprattutto per prodotti deperibili. La crisi energetica globale ha aumentato i costi di trasporto e ha reso più complessa la gestione delle spedizioni, in particolare verso mercati lontani.
Concorrenti internazionali
Il mercato alimentare globale è sempre più affollato, con competitor da tutto il mondo. La Spagna e la Francia, ad esempio, hanno intensificato le loro campagne promozionali nei mercati chiave, erodendo parte della quota di mercato italiana.
Adattamento ai gusti locali
Per avere successo, le aziende italiane devono spesso adattare i propri prodotti per rispondere alle preferenze locali. La crescente domanda di prodotti vegani e vegetariani, ad esempio, ha spinto molte aziende a lanciare nuove linee di prodotti specificamente rivolte a questo segmento di mercato.
Opportunità per le imprese italiane nel settore alimentare
Nonostante le sfide, il mercato globale offre numerose opportunità per l’industria alimentare italiana, in particolare in alcuni segmenti strategici:
I benefici dell’export per il settore alimentare italiano
L'export agroalimentare italiano continua a essere un volano fondamentale per l'economia nazionale, offrendo numerosi vantaggi alle imprese e al Paese nel suo complesso
Crescita economica e creazione di posti di lavoro
L'apertura ai mercati esteri ha permesso al settore agroalimentare di consolidare la sua posizione come uno dei principali motori della crescita economica italiana. Ci si aspetta che nel 2024 le esportazioni agroalimentari italiane superino i 70 miliardi di euro, contribuendo in modo significativo alla bilancia commerciale del Paese e sostenendo l'occupazione in numerosi settori, dalla produzione alla logistica.
Promozione del marchio Italia
Il successo dei prodotti alimentari italiani all'estero ha rafforzato l'immagine del "Made in Italy" a livello globale e ne consolida la reputazione, in particolare nei Paesi con una forte domanda per il Made in Italy, come Stati Uniti, Germania e Giappone.
Diversificazione del mercato e resilienza
L'export ha consentito alle imprese italiane di diversificare i propri mercati, riducendo la dipendenza dai singoli Paesi e rendendo il settore più resiliente di fronte a eventuali crisi economiche o politiche. Mercati emergenti come quelli asiatici stanno offrendo nuove opportunità di crescita per le aziende italiane.
Innovazione e sostenibilità
L'esposizione ai mercati internazionali spinge le imprese italiane a investire in innovazione e sostenibilità, per rispondere alle esigenze dei consumatori sempre più attenti alla qualità e all'origine dei prodotti. La crescente domanda di prodotti biologici, vegani e a basso impatto ambientale sta guidando lo sviluppo di nuovi prodotti e processi produttivi.
Per consolidare la propria posizione di leader nel settore agroalimentare globale, l'Italia dovrà puntare su una strategia di lungo termine che coniughi tradizione e innovazione. La valorizzazione dei territori, la promozione delle filiere corte e la creazione di marchi collettivi saranno elementi chiave per differenziarsi dalla concorrenza. Nel 2025, ci aspettiamo di vedere un'Italia agroalimentare sempre più competitiva e capace di affrontare le sfide del futuro, grazie a una maggiore collaborazione tra pubblico e privato e a un approccio più strategico alla promozione dei prodotti italiani all'estero.
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